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Mappiamo le Erbe

Mi chiamo PAOLA GIACOPELLI, sono Architetta e socia fondatrice dell’associazione TorTor. Mi occupo dei progetti di TorTor e sono l'autrice del progetto mappiamo le erbe.

ERBE OFFICINALI E SOCIALITÀ

Il 26/2/2017 nasce l’associazione socio –culturale Tör-tör. Tör-tör in wolof, la lingua più diffusa in Senegal, significa fiore. Ma non è solo fiore, è anche promessa. La promessa di una trasformazione, da fiore in frutto. Quando qualcuno vede i tör-tör sugli alberi è felice, presto arriverà il frutto. Ma Tör-tör ha bisogno di incontrare un insetto, un uccello, il vento, qualcosa di altro da se che lo trasformi. Anche noi esseri umani siamo tör-tör, fiori bellissimi. Ma solo l’incontro con l’altro ci trasforma e ci fa vivere.

Descrizione del Progetto

Il cuore del progetto

L’obiettivo del progetto proposto è lo sviluppo di un’attività a supporto dell’integrazione sociale della comunità locale di profughi africani. I concetti di aggregazione, di ottimizzazione delle risorse nonché più in generale “ambientale” e “sociale”, alla base degli orti urbani (oggi proposti ai margini delle città) sono riproposti e adattati alla realtà dei profughi. Tale pratica potrebbe essere ampliata ad altre aree, anche interstiziali unendo finalità paesaggistiche, di recupero ambientale o altro. step: coltivazione dell’orto, di erbe officinali e di erbe tintorie;utilizzo del bamboo promozione dell’attività mediante incontri sui temi: profughi, usi delle erbe officinali utilizzo dei social network per fare conoscere il progetto. step: produzione di oli essenziali, oleoliti, etc. e promozione dei prodotti tinteggiatura dei tessuti e promozione dei prodotti step: coinvolgimento di altre realtà sociali svantaggiate, differenziando le colture in base alle diverse finalità.

A chi si rivolge

A chi manifesta interesse, ai profughi residenti a Barcuzzi di Lonato e alle associazioni che gravitano nell’area.

Come rendere sostenibile il progetto

La sostenibilità del progetto è data da: disponibilità del terreno per la coltivazione (circa 3.400 mq in località Barcuzzi di Lonato – Bs); disponibilità della forza lavoro, rappresentata da soci e simpatizzanti dell’associazione e dai profughi africani interessati ospitati presso la Comunità Missionaria di Villaregia (Lonato – Bs); disponibilità di personale che lavora a stretto contatto con i profughi; conoscenze agronomiche.

Tempistica

prendere contatti con erborista, botanico, apicoltore analizzare la parte burocratica: assicurazione, acquisto DPI (guanti, scarpe antinfortunistiche), etc. predisporre bozza di elenco delle piante con n°, specie, periodo semina o trapianto, sesto d’impianto contattare vivai/orticoltori per verificare disponibilità di donazioni di piante e analisi dei costi o Settembre-Ottobre 2017: trovare sponsor finanziari primi contatti formativi con i profughi per pianificare le coltivazioni stesura definitiva dell’elenco delle piante rilievo del terreno e progetto di piantagione (planimetria con sesto d’impianto) o Autunno-inverno: predisposizione della scaletta degli impegni dei profughi

preparazione del terreno di coltura, vangatura, eventuale predisposizione impianto irrigazione avvio di progetti propedeutici alla coltivazione con attività di formazione (es. sensibilizzazione dei profughi all’attività agricola, cura con erbe officinali, semina di piante in semenzaio, preparazioni culinarie, preparazioni erboristiche, utilizzo piante tintorie, etc.) trapianto di bulbi invernali (es. cipolle) o Marzo-Aprile: Pulizia terreno e predisposizione ai trapianti Eventuali semine o Maggio-…. Attività all’aperto: semine, trapianti, irrigazione, contenimento delle infestanti, etc. Raccolta e utilizzo dei prodotti

Formazione

Mappiamo le erbe

Nell’ambito del progetto sulla coltivazione delle erbe è prevista un’attività di formazione che risulta più intensa durante il periodo di riposo vegetativo. Approfittando del fatto che il progetto delle erbe è all’inizio e che nel periodo invernale l’attività in campo è ridottissima, si è pensato di affiancare un ulteriore progetto sempre sul tema delle erbe che fosse più teorico che pratico. Si è pensato di ampliare l’interesse ad altre comunità che non fosse solo quella dei profughi in modo da avvicinarsi ai progetti sviluppati dal Comune di Brescia, in particolare al progetto “Mappiamo le Culture”. Si è dunque pensato di lavorare su diversi livelli.


La prima fase prevede il coinvolgimento della popolazione locale nella raccolta dei dati sulle piante: nome utilizzato dai locali, nome botanico, caratteristiche della pianta e tipo di utilizzo, modalità di utilizzo (tisane, unguenti, oli, etc.). Si prevedono serate a tema in cui invitare i rappresentanti delle diverse etnie presenti per acquisire i dati. Successivamente si procederà ad un’analisi dei dati raccolti, in base ai paesi di provenienza e in base alle specie utilizzate al fine di capire quali possono essere, se ci sono, le specie adattabili al clima italiano o quali di interesse per un possibile studio su altri livelli (oli essenziali, decotti, etc.). Successivamente si prevede di sperimentare in campo quanto analizzato, mediante la coltivazione delle piante officinali e se possibile mediante la realizzazione di oli essenziali in loco, unendo così la ricerca scientifica a finalità sociali. L’ambizione del lavoro di ricerca potrebbe poi concretizzarsi nella realizzazione di prodotti derivati dunque dalle conoscenze della popolazione del paese d’origine.

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